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La preda.

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Salerno. Terzo libro per “la penna” di Donato D’Aiuto. “La preda”, formati ebook e cartaceo, si lancia questa volta con Amazon. Donato D’Aiuto, giovane avvocato “figlio d’arte” è poco più che trentenne. Nato a Vallo della Lucania (SA), nel Cilento. Dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Firenze, è rientrato “in patria", dovremmo dire “felicemente”, poiché si dice orgogliosamente cilentano. Già conosciuto per avere pubblicato nel 2017 “La Storia di un Uomo Solo”, per la Graus Editore , nel - 2019 pubblica “ La mia Ragazza è Single”, sempre per la Graus Editore. Nel 2020, invece, per il suo terzo romanzo, “La Preda”, si lancia con Amazon Kindle, offrendo quindi una doppia possibilità ai lettori: l’ebook e il cartaceo. Evidentemente in lui la voglia di “essere socialmente presente”, anche tramite la scrittura è una spinta emozionale “forte”, con cui si è espresso ad esempio in un suo secondo blog “Il Punto di Vista”. Nato da una sua ideazione, vide la collaborazione della sorella Rosangela e di altri amici, con l’intento di coinvolgere i giovani che condividevano con lui la passione per lo scrivere, non necessariamente su di un tema prefissato, piuttosto su quelli per cui ciascuno degli scriventi si sentisse coinvolto, fosse cinema, sport o politica. Il concetto di “Punto di vista” presupponeva che ognuno si avvalesse delle proprie esperienze per esprimere il proprio. Sappiamo che la sua natura di scrittore si è da prima espressa con lo sport. Difatti il suo primo blog, creato diversi anni addietro, si chiamava “Dracula Sport”. Per mezzo di quella esperienza iniziò a farsi le ossa, collaborando con vari quotidiani sportivi, come calciomercato.com. Lui stesso sostiene che: - “Tutto è nato per gioco, per diletto. Poi la passione è cresciuta sempre di più.” In effetti i personaggi, tutti giovani, dei suoi tre racconti di “vita vissuta”, sembrano volerci portare fuori strada, allo scopo di non cogliere quanto dell’autore c’è nelle storie, un po’ come trasformando se stesso in “Uno nessuno e centomila”, nello stile Pirandelliano, nascondendo le sue reali esperienze di vita dietro quelle di uomini che vivono la loro storie con diverse alternative possibili. In comune, avendole lette tutte, si può annotare che i personaggi principali conoscano bene la presenza della gelosia ed il timore (reale o presunto), di essere traditi. Nella “La storia di un uomo solo” incontriamo un giovane uomo che brucia la sua vita nell’alcool e nel rimpianto. Perdendo anche un’ottima occasione di rivincita, anzi, potremmo dire, rinunciandovi. La figura di spicco, che amava anche farsi chiamare Apache (…nei film western faceva il tifo per gli indiani), ha i suoi motivi per ritenersi sfortunato, avendo perso il padre e scoprendo, praticamente nel contempo, che la fidanzata lo tradisce. L’evoluzione apparve chiara, in senso positivo, laddove l’avvocato-scrittore, presentò al pubblico il secondo lavoro, “La mia ragazza è single”. Quel: - “Dio ci crea, ma siamo noi gli artefici del nostro destino.” - Pronunciato dall’antieroe sfortunato “dell’uomo solo”, viene colto a volo dall’altro “alter ego; l’eroe fortunato della seconda pubblicazione. Qui la situazione, pur avendo qualche bagliore di buio (mi si perdoni l’ossimoro), trova uno svolgimento che più è gradito a chi ama le soluzioni felici delle esperienze vissute dai personaggi. Il nuovo protagonista ha alle spalle un padre che può aiutarlo, fosse anche soltanto con la sua presenza morale, cosa che era mancata al primo, il quale si sentiva così poco amato (a torto o a ragione), da far dire di lui al suo ideatore: - “Aveva un solo desiderio: sapere quante persone avrebbero sofferto se lui fosse morto.”- Forse questo lo scopo del suo “lasciarsi andare alla deriva?” Intanto il nostro autore, nel tempo,non perde di vista i blog ed eccolo, difatti, nella nuova esperienza con “d'help writer”, “il blog di Donato D'Aiuto: scrittore, avvocato ed osservatore della vita.”, laddove ritroviamo ad esempio il 17 di aprile, un suo “intervento” dal titolo: "CARPE DIEM", COGLI IL GIORNO!”, che si collega al periodo difficile vissuto oggi da tutti (da qualcuno in più di altri), a causa del pericolo Covid -19. Ma torniamo al terzo libro edito: “La preda”, formati ebook e cartaceo con Amazon. C’è sempre un personaggio giovane alle prese con il tradimento. Non vi dirò se il finale sia lieto o triste e non vi racconterò la storia. Deve essere però spiegato che questa volta l’argomento “odora di giallo”, ossia al nostro uomo, oltre all’amore, alla fratellanza, alla vita familiare (laddove, questa volta, torna a fare capolino una figura paterna negativa), tocca far fronte al pericolo, alla violenza, all’uso delle armi. Non posso fare a meno di ricordare, a questo punto, che lo stesso ideatore, in tempi non sospetti, al momento in cui gli venne chiesto quale autore gli fosse gradito, ebbe a dire: - “In realtà il mio autore preferito è Jo Nesbo, norvegese scrittore di gialli, un genere del tutto diverso dal mio libro ma con il quale mi piacerebbe magari confrontarmi in futuro.” - Ed ecco, quel futuro, evidentemente, è giunto con “La preda”. In comune, i suoi personaggi hanno la giovinezza, la forza fisica, un forte sentimentalismo che li conduce a soffrire intimamente per le questioni sentimentali; intravediamo in ciascuno la necessità di trovare una stabile situazione con una donna da amare (con diverse fortune), e che li ricambi facendoli sentire compresi. Nei personaggi “positivi” intuiamo la presenza di familiari disponibili all’ascolto, che siano o meno posti in grado di essere utili al momento del pericolo. Infine, dovendo giudicare l’evoluzione dei “nostri eroi”, dovremmo dire che acquistano via via più grinta e capacità di sollevarsi nelle avversità e nel confronto con le problematiche che l’amore difficilmente non riserva a chi lo ricerca come fattore essenziale dell’esistenza. Auguri all’autore. Bianca Fasano.

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